Normativa tributaria e del lavoro in Albania
Il quadro normativo di riferimento è previsto dalla legge n. 8438 del 28
dicembre 1998 sull’imposta sui redditi delle persone fisiche e delle persone
giuridiche in Albania con le successive modifiche avvenute.
Imposta sul reddito
delle persone fisiche.
La legge si applica
alle persone fisiche residenti (secondo il principio internazionalmente
riconosciuto della “worldwide taxation” ricompreso anche nella legge n. 8438,
gli stranieri che risiedano in Albania per più di 183 giorni, anche non
consecutivi nell’anno fiscale sono considerati residenti ai fini fiscali) ovvero
non residenti in Albania.
I residenti sono
considerati soggetti d’imposta per tutte le fonti di reddito prodotte sia in
Albania che all’estero; i non residenti solo per le fonti di reddito prodotte in
Albania.
I compensi derivanti
da rapporti di lavoro sono tassati secondo aliquote proporzionali al reddito
percepito. Tali compensi, secondo le recenti istruzioni emanate dal Ministero
delle Finanze, includono la retribuzione base ed ogni altro elemento che si
aggiunge stabilmente alla retribuzione (indennità di trasferta, indennità per
lavori particolarmente faticosi, scatti di anzianità, bonus), cosi come ogni
altra fonte di reddito che il lavoratore percepisce dal datore di lavoro;
viceversa, i compensi percepiti dal soggetto non derivanti dal rapporto di
lavoro, quali, ad es., i compensi per la partecipazione a commissioni, comitati,
consigli ed altre attività secondarie, sono tassati secondo un’aliquota fissa
del 10%.
Sono considerati
esenti dalla imposta sui redditi i soggetti che godono dello “status di diplomatici” secondo accordi o
convenzioni firmate con la Repubblica di Albania. I dipendenti di organizzazioni
internazionali, ambasciate e delegazioni che non godono di tale status sono
invece soggetti alle imposte sul reddito percepito. Ogni altra esenzione
dall’imposta sul reddito delle persone fisiche deve essere ratificata con legge
del Parlamento, non essendo a tal fine sufficiente un accordo con il Governo
albanese.
Il seguente schema
mostra le aliquote per i redditi mensili, da lavoro subordinato, introdotte con
il nuovo pacchetto fiscale 2006:
Ø Da 0,00 a 14.000,00 Lek - 1% del reddito
Ø Da 14.000,00
a 40.000,00 Lek - 140,00 + 5%
del reddito sup. ai 14.000,00 Lek
Ø Da 40.000,00
a 90.000,00 Lek - 1.440,00 +
10% del reddito sup. ai 40.000,00 Lek
Ø Da 90.000,00
a 200.000,00 Lek - 6.440,00 +
15% del reddito sup. ai 90.000,00 Lek
Ø Da
200.000,00 … - 22.940,00 + 20% del reddito sup.
ai 200.000,00 Lek
I dividendi societari,
gli interessi attivi, le locazioni ed altri contratti simili, i redditi da
diritti d’autore o da proprietà intellettuale, così come tutti gli altri
compensi o redditi che non derivano da un rapporto di lavoro subordinato, sono
tassati con un’aliquota fissa del 10% corrisposta direttamente dal contribuente,
salvo il caso in cui sia obbligatoria la ritenuta d’acconto (vedi oltre).
Disposizioni particolari valgono per il trasferimento del diritto di proprietà
(vendita o donazione) di proprietà immobiliari e per le vincite a giochi,
scommesse o casino; i primi sono soggetti ad un’aliquota proporzionale sul
prezzo di vendita o sulla valutazione dell’ufficio del registro, gli ultimi sono
soggetti ad un’aliquota fissa del 20%.
Modalità di pagamento
dell’imposta sul reddito delle persone fisiche
Secondo la nuova
legge, il pagamento dell’imposta sul reddito dei lavoratori dipendenti avviene a
cura del datore di lavoro, al quale è richiesto di trattenere gli importi dovuti
a tale titolo (v. tabella precedente) dai compensi corrisposti al lavoratore. Il
datore di lavoro, è tenuto a versare gli importi in questione al c/c
dell’Ufficio delle Imposte e depositare presso l’amministrazione fiscale la
tabella riassuntiva dei pagamenti dell’imposta sul reddito e gli oneri
previdenziali ed assistenziali entro il
giorno 20 del mese successivo a quello in cui i compensi sono corrisposti.
Inoltre, i datori di lavoro sono tenuti a registrare sul proprio libro paga gli
importi corrisposti a titolo di imposta sul reddito dei dipendenti, unitamente
agli estremi (numero e data) del documento che attesta l’avvenuto versamento
dell’imposta sul reddito sul conto dell’amministrazione fiscale.
La legge richiede
inoltre, a tutti i soggetti tenuti all’imposta sul reddito delle persone
fisiche, di redigere una dichiarazione annuale dei redditi, che deve essere
inoltrata all’amministrazione fiscale competente entro 30 giorni dalla fine
dell’anno al quale i redditi dichiarati si riferiscono. Tuttavia, in base alle
istruzioni impartite dal Ministero delle Finanze, le persone fisiche il cui reddito è
costituito unicamente dai compensi percepiti in base a rapporto di lavoro
dipendente non sono tenute a redigere la dichiarazione dei redditi;
pertanto, l’obbligo della dichiarazione sussiste solo per le persone fisiche
i cui redditi provengono, in tutto o in parte, da dividendi societari,
interessi, prestiti, locazioni, enfiteusi ed altri contratti simili, da diritti
d’autore o proprietà intellettuali, ovvero, da un secondo rapporto di lavoro o
da un rapporto di lavoro part-time.
L’imposta sul reddito
delle persone giuridiche.
La legge n. 8348 ha
abrogato tutte le agevolazioni fiscali previste dalla precedente normativa
(esenzione fiscale quadriennale per le società di produzione ed ulteriore
riduzione fino al 60% in caso di re-investimento degli utili nella società),
lasciando tuttavia in vigore le esenzioni per le società che già godevano dei
suddetti vantaggi fiscali.
L’aliquota unica per
l’imposta sui redditi delle persone giuridiche (imposta sull’utile d’esercizio)
è del
20%. La base di imposta viene ricavata dal bilancio annuale, di cui viene
confermato il termine di deposito del 31 marzo dell’anno successivo al periodo
d’imposta di riferimento.
Sono soggetti
all’imposta, tra gli altri, gli utili societari risultanti dal bilancio, i
dividendi azionari distribuiti, i redditi da contratti di locazione, enfiteusi e
da trasferimento di proprietà immobiliari.
Sono soggetti a tale
imposta tutte le società ed enti che conducano attività commerciale in Albania
soggetti all’imposta sul valore aggiunto (TVSH).
Tali soggetti sono
considerati residenti, e quindi soggetti d’imposta su tutte le loro fonti di
reddito anche se percepite all’estero, se hanno la loro sede in Albania. Sono
considerati soggetti esenti le Organizzazioni Non Governative, limitatamente
alle attività di beneficenza, umanitarie, scientifiche ed educative, le
Organizzazioni Internazionali e le Agenzie di collaborazione tecnica che hanno
firmato specifici accordi di esenzione fiscale con le autorità
albanesi.
È stata introdotta una
elencazione analitica delle spese non deducibili. Non possono essere dedotte,
tra le altre, le spese inerenti all’acquisto, miglioramento, rinnovo e
ricostruzione di beni ammortizzati, i versamenti per contributi previdenziali
volontari, i dividendi societari, gli interessi su prestiti ricevuti che
eccedano il tasso massimo dichiarato dalla Banca d’Albania il 31 dicembre
dell’anno precedente, le imposte trattenute sul salario del personale dipendente
e le accise calcolate e versate sul prezzo di vendita (mentre sono interamente
deducibili le accise corrisposte sull’acquisto e sull’importazione), le spese di
rappresentanza, spese per donazioni e ricevimenti, gli interessi corrisposti su
prestiti (non bancari) che eccedano 4 volte il contributo dell’azionista nella
società cosi come ogni altra spesa che non sia documentabile.
Non sono in ogni caso
deducibili le perdite degli esercizi 1996 e 1997 risultanti dalle sommosse
popolari di quegli anni.
L’ammortamento è
diversificato secondo la classificazione dei beni: gli immobili ed i macchinari
facenti stabilmente parte dell’immobile (ad es. ascensori) e gli impianti di
lunga durata (impianti del gas e dell’acqua) possono essere ammortizzati in 20
anni, il software ed i computer in 4 anni, tutti gli altri beni mobili in 5
anni. I marchi, brevetti e spese per l’avviamento sono invece ammortizzabili in
10 anni.
I crediti inesigibili
possono essere portati in deduzione solo se vengono rispettate determinate
condizioni previste dalla legge.
I dividendi azionari
distribuiti a persona giuridica residente sono considerati totalmente imponibili
eccetto nel caso in cui il percipiente sia già soggetto all’imposta sui redditi
ed abbia una partecipazione azionaria superiore al 25% nella società che ha
distribuito i dividendi.
La differenza tra
l’imposta versata in anticipo e l’imposta totale deve essere versata entro 15
giorni dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, depositata
contestualmente al bilancio.
Viene inoltre prevista
una innovativa disciplina per l’acconto d’imposta. I contribuenti, infatti,
devono versare entro il 15 di ogni mese un anticipo d’imposta ragguagliato ai
due anni precedenti. Per i primi 4 mesi (Gennaio – Aprile), si dovrà versare
mensilmente 1/12 dell’imposta versata due anni prima. Per gli altri 8 mesi,
l’imposta sarà ragguagliata alle risultanze del bilancio depositato il 31 marzo
dell’anno in corso (riferito all’anno precedente), previa detrazione
dell’acconto di imposta pagato nei primi 4 mesi. Al contribuente viene data la
possibilità di recuperare l’eventuale credito di imposta già versato, sia
deducendolo dai futuri obblighi fiscali ovvero chiedendone il
rimborso.
Le sanzioni in caso di
evasione dell’imposta, la falsificazione dei documenti e dei dati relativi alla
documentazione prodotta, di inottemperanza all’obbligo di presentare in tempo i
bilanci e gli allegati o di corrispondere l’imposta dovuta ed infine per la
tenuta irregolare delle scritture contabili variano da 10.000 lek a 5 volte
l’imposta dovuta, mentre il ritardo nel pagamento dell’imposta è punito con una
multa pari allo 0,5% dell’imposta per ogni giorno di ritardo.
L’imposta sulla piccola imprenditoria
L’imposta sulla piccola imprenditoria o detto diversamente, imposta
semplificata sul reddito è un imposta alternativa all’imposta sull’utile
d’esercizio e viene applicata a tutti quei soggetti esercenti attività
commerciale che non sono soggetto all’Imposta sul Valore Aggiunto ed il
fatturato annuo dei quali non supera 8 milioni di lek (circa 65000
Euro).
In questo caso l’imposta viene calcolata come percentuale (3%) del
fatturato annuo.
La ritenuta
d’acconto.
La normativa fiscale
introduce inoltre un obbligo di ritenuta d’acconto pari al 10% da applicarsi su
pagamenti relativi a dividendi azionari, ad interessi attivi, a diritti d’autore
e royalties per proprietà intellettuale, servizi di consulenza, attività di
costruzione, installazione, assemblaggio e supervisione etc.
L’ammontare
dell’imposta trattenuta deve essere registrata su appositi registri dove deve
essere indicato il nome del beneficiario del pagamento, l’importo corrisposto e
l’ammontare dell’imposta trattenuta. Al termine dell’anno fiscale, entro il 20
gennaio, i soggetti che hanno operato trattenute devono fornire
all’amministrazione fiscale una descrizione analitica delle imposte trattenute e
gli estremi dei pagamenti effettuati.
Viene inoltre inserita
una norma specifica per evitare la doppia tassazione sulle fonti di reddito
prodotte all’estero ed ivi già tassate.
Normativa del
lavoro
La legge fondamentale
in materia di diritto del lavoro è il Codice del Lavoro (legge n. 7961 del
1995), più volte modificato.
In base al Codice il
contratto di lavoro può essere concluso verbalmente o per iscritto, può essere a
tempo determinato ovvero indeterminato. Il contratto scritto deve indicare
necessariamente, tra gli altri elementi, le mansioni attribuite al lavoratore,
la data ed il luogo d’inizio dell’attività di lavoro, la durata (se si tratta di
un contratto a termine), il periodo di ferie e la retribuzione. Può essere
previsto un periodo di prova che, salva diversa pattuizione tra le parti, ha la
durata di tre mesi.
Il rapporto di lavoro
può cessare per recesso da parte del datore di lavoro, dimissioni del
lavoratore, licenziamento collettivo o scadenza del termine, se si tratta di
contratto a termine. Il licenziamento individuale è consentito per giusta causa,
alla quale il Codice riconduce il comportamento gravemente negligente del
lavoratore e la ripetuta violazione della disciplina di lavoro.
L’orario di lavoro
massimo è fissato in 40 ore settimanali, escluso lo straordinario (fino ad un
massimo di 10 ore settimanali).
E’ vietato far
lavorare una donna in stato interessante (gravidanza) 35 giorni prima e 42 dopo
il parto.
I cittadini stranieri
che intendono lavorare in Albania beneficiano di condizioni di parità rispetto
ai cittadini albanesi, ma devono preliminarmente ottenere dalle autorità
albanesi il permesso di soggiorno ed il permesso di lavoro. Il permesso di
soggiorno è rilasciato dal Ministero degli Interni e può essere permanente o
temporaneo: in quest’ultimo caso, ha una durata compresa tra un minimo di tre
mesi ed un massimo di cinque anni. Il richiedente deve motivare adeguatamente le
ragioni della propria permanenza in Albania, documentando l’attività che intende
svolgere, la propria capacità professionale per la stessa attività e i propri
mezzi di sostentamento in Albania. Il permesso di lavoro deve essere invece
richiesto all’Ufficio del lavoro del luogo in cui verrà svolta l’attività
lavorativa. È rilasciato per un periodo compreso tra sei mesi e cinque anni e
non è necessario per lavori di breve durata (fino a tre mesi).
Contratti di
lavoro
Un contratto di lavoro
può essere concluso verbalmente o per iscritto. A norma di legge, tutti i
contratti di lavoro redatti per iscritto devono contenere i seguenti elementi:
identità delle parti, luogo di lavoro, descrizione generale delle mansioni, data
di inizio delle attività, durata (se si tratta di un contratto a termine),
periodo di ferie pagate, periodo di preavviso per recesso, retribuzione, giorno
di paga, orario lavorativo di base. Qualsiasi modifica che riduca i vantaggi di
un dipendente deve essere apportata per iscritto.
Ogni contratto
stipulato verbalmente deve comunque essere affiancato dalla redazione di un
documento scritto che includa tutti gli elementi summenzionati. Detto documento
deve essere stilato entro 30 giorni dalla stipulazione del contratto verbale.
Il numero massimo
delle ore lavorative settimanali, escluso lo straordinario, è 40, a prescindere
dai termini del contratto.
Il legislatore
albanese riconosce i contratti di lavoro a tempo parziale, il lavoro a
domicilio, quello di apprendistato, di agente di commercio secondo gli artt. 12
e ss. del Codice del lavoro.
Obblighi dei
dipendenti e datori di lavoro
La tutela della
dignità e della sicurezza del dipendente sul posto di lavoro è uno degli
obblighi imposti dalla legge a carico del datore di lavoro, che deve fornire ai
dipendenti il necessario equipaggiamento di sicurezza adatto alle condizioni
d’impiego. Tali condizioni vengono valutate direttamente dall’Ispettorato del
Lavoro che attesta tramite autorizzazione ed accerta il rispetto delle
condizioni di igiene e sicurezza.
I dipendenti devono
eseguire personalmente il lavoro previsto dal contratto salvo diverse
prescrizioni contrattuali, in modo da rispettare e proteggere gli interessi del
datore di lavoro (ivi incluso l’obbligo di riservatezza sull’attività del
datore). È inoltre possibile concludere con il dipendente, al termine del
rapporto di lavoro, un patto di non concorrenza, di durata massima pari ad un
anno e dietro corresponsione mensile del 75% dell’ultimo salario. I dipendenti
hanno inoltre diritto ad un minimo annuale di quattro settimane di ferie ed una
maggiore retribuzione per lavoro straordinario e/o notturno.
Previdenza
sociale
La Costituzione del
1998 sancisce espressamente il diritto dei cittadini a godere di prestazioni di
assistenza sociale per il caso di vecchiaia, invalidità al lavoro o
disoccupazione involontaria, alle condizioni stabilite dalla legge. In
particolare, il Codice del Lavoro riafferma l’obbligo generale del datore di
lavoro di provvedere alla ritenuta sia sull’imposta sui redditi che sui
contributi di previdenza sociale. Disposizioni specifiche riguardanti le
trattenute sono definite da varie leggi che sanciscono nel dettaglio le imposte
ed i contributi di previdenza sociale. Le trattenute devono essere dichiarate e
versate mensilmente.
I contributi
previdenziali che il datore di lavoro è tenuto a pagare mensilmente per il dipendente sono il 21,7% dallo
stipendio lordo mensile, mentre a carico del dipendente grava l’11.2%.
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