Investire in Albania

L'Albania è un Paese con forti potenzialità di crescita e sufficientemente stabile sotto l'aspetto istituzionale.
Negli ultimi anni ha compiuto significativi progressi verso un'economia di mercato moderna, anche se nel 2009, come accaduto per altri Paesi della Regione, ha risentito degli squilibri causati dalla crisi economica e finanziaria internazionale.
Il Paese ha comunque intrapreso, con risultati positivi, un processo riformista interno, teso ad avvicinare il suo impianto istituzionale, amministrativo e giuridico agli standards occidentali.
L'impianto normativo è in linea con quelli di numerosi Paesi occidentali, ma l'applicazione
effettiva del diritto è intaccata da inefficienze e fenomeni di corruzione anche in sede giudiziale. La crescita del PIL albanese, attestatasi negli ultimi anni ad un ritmo superiore al 6% annuo, ha segnato un forte rallentamento nel 2009, mantenendosi comunque positiva nei confronti degli altri Paesi della Regione.
L'economia albanese continua a trarre beneficio dalle rimesse dei numerosi emigranti, sparsi in
America ma soprattutto in Europa ed in particolare in Italia e Grecia. Tali rimesse, di fatto, contribuiscono sostanzialmente a coprire il disavanzo commerciale.
Il settore privato controlla ormai oltre l'80% dell'economia, con un tessuto di circa 120 mila imprese, di cui il 99% va da uno a 4 addetti.
Circa il 60% della forza lavoro è impiegata nel settore agricolo, che rappresenta il 20,6% del
PIL, a fronte di un 19,9% di manodopera impiegata nell'industria, mentre la quota rimanente nei servizi. L'agricoltura, che rappresenta circa un quinto del PIL, potrebbe avere degli interessanti margini di crescita ma rimane stagnante a causa dell'assenza di una adeguata modernizzazione e di un pressoché inesistente piano di sviluppo nazionale.
Il settore energetico, le cui carenze hanno sinora fortemente condizionato la crescita economica
del Paese, già dal 2008 è notevolmente migliorato, registrando un aumento del 35% nella
produzione interna (grazie principalmente alle attività delle centrali idroelettriche).
Su tale settore (nelle sue varie forme, dalla produzione di energia tradizionale a investimenti in
fonti rinnovabili) continua a concentrarsi l'attenzione del Governo e dei principali investitori stranieri, in primo luogo italiani.
L'Italia rappresenta, nonostante una lieve flessione della quota sul totale dell'interscambio albanese (34% nel 2008; 33% nel 2009), il primo partner commerciale dell'Albania, con una quota pari a circa il 33% dell'intero commercio albanese, si conferma la crescente domanda di prodotti "Made in Italy" verso i quali il consumatore albanese è fortemente attratto.
Il 1° gennaio 2008 è entrata in vigore la riforma fiscale che ha posto le basi perl'avvio di una economia più competitiva e di un miglior clima per gli investimenti esteri. La nuova legislazione prevede l'applicazione di una flat tax del 10% su tutti i redditi sia individuali che d'impresa, mentre il sistema fiscale precedente prevedeva una tassa sulle imprese del 20% e una tassazione progressiva dall'1 al 20% per le persone fisiche.
L'A.CI.A. Associazione per il Commercio Italo Albanese si pone l'obiettivo di sviluppare i rapporti di scambio e di cooperazione tra i due Paesi attraverso iniziative e servizi rivolti in particolare ad incentivare la collaborazione tra le imprese e le relazioni tra le Istituzioni.

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